La mostra sarà visitabile nelle giornate di sabato e domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 20. Aperture straordinarie Festival Love: venerdi 26 maggio: dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 20. sabato 27 e domenica 28: dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 22. Evento speciale Sabato 20 maggio, ore 21: Concerto del trio Jazzspin Stefano Papa (piano), Stefano Cappa (bass), Adriano Molinari (drums). Ingresso gratuito La mostra ospita in catalogo un testo del Prof, Umberto Nobili. Per info: 335-5636075 L’artista reggiano Marino Iotti (n.1954) presenta una trentina di opere di recente realizzazione, nonchè alcune opere ispirate all’ artista “irregolare” Nannetti NOF4.
La pittura di Iotti che già ha raccolto i favori della critica ( Parmiggiani,Cerritelli,Bonito Oliva,etc ) si colloca nel campo dell’Informale italiano per quanto attiene al suo versante lirico. Egli interpella colore e segno senza intenzioni documentarie , svelando invece le loro valenze emotive e sentimentali. La tela è il suo diario quotidiano; su di essa una spinta interiore irrazionale guida la mano mentre l’occhio critico sorveglia pesi e armonie e attende che il quadro arrivi , come un prodigio, a maturazione. Il visitatore della mostra prendendo confidenza con la pittura potrà riscontrare un profondo appagamento e costruire , seguendo le suggestioni dei segni e dei colori , un personale nuovo racconto. “...Cosa voglio ritrarre con la pittura? Semplicemente rispondo: la pittura, intesa come valore a se stante e indipendente, non solo come rappresentazione e interpretazione della realtà , ma un atto inteso a reinventare lo spazio, un nuovo mondo abitato da segni, materia, colore, e tanto altro. I segni sono parte di uno spartito pittorico/musicale che combinato alla materia che si stratifica e al colore forma il paesaggio della pittura. La pittura appunto come elemento da ritrarre. Chiaramente nel mio lavoro che non è completamente astratto, ci sono le suggestioni dei paesaggi emiliani, le linee orizzontali che richiamano le geometrie della natura lavorata dall'uomo e il segno evoca tutto questo senza descriverlo verosimilmente.”
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Ottobre 2024
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