Dal catalogo "Naturali Silenzi"
di Achille Bonito Oliva, 2013
Parlare del silenzio è un po' come violarlo, ma a volte mettendo la propria interiorità davanti alle parole, con accorta delicatezza per suscitare il desiderio, sovente represso, è anche il modo di dar respiro alla propria anima oltre gli angusti ed agitati ambiti quotidiani, verso grandi orizzonti che evocano la Natura, l'infinito.
La cultura moderna tende a persuaderci di poter tutto sapere e tutto dominare. La ragione umana sembra aver perduto il senso della propria misura e ha in qualche modo contaminato con la sua pretesa d'onnipotenza anche l'ambito delle arti visive, dove è sempre meno vissuta ed accolta la presenza del Mistero.
E' proprio il Silenzio interiore che può dilatare l'anima sino a renderla capace d'accogliere il silenzio della Natura e di tutti quei luoghi dell'anima che ci riportano ad essa. La scomposizione formale nelle opere di Marino Iotti non è mai violenta. Nelle sue geometrie smussate e leggere nella scelta di tonalità eleganti talvolta velate e trasparenti che lasciano intravedere segni più rudi. In questo gioco di colori linee e forme sembrano emergere primitive figure antropomorfe, talvolta ancestrali graffiti. Queste opere continuano un originale ricerca nell'affascinante dimensione dell'informale.
di Achille Bonito Oliva, 2013
Parlare del silenzio è un po' come violarlo, ma a volte mettendo la propria interiorità davanti alle parole, con accorta delicatezza per suscitare il desiderio, sovente represso, è anche il modo di dar respiro alla propria anima oltre gli angusti ed agitati ambiti quotidiani, verso grandi orizzonti che evocano la Natura, l'infinito.
La cultura moderna tende a persuaderci di poter tutto sapere e tutto dominare. La ragione umana sembra aver perduto il senso della propria misura e ha in qualche modo contaminato con la sua pretesa d'onnipotenza anche l'ambito delle arti visive, dove è sempre meno vissuta ed accolta la presenza del Mistero.
E' proprio il Silenzio interiore che può dilatare l'anima sino a renderla capace d'accogliere il silenzio della Natura e di tutti quei luoghi dell'anima che ci riportano ad essa. La scomposizione formale nelle opere di Marino Iotti non è mai violenta. Nelle sue geometrie smussate e leggere nella scelta di tonalità eleganti talvolta velate e trasparenti che lasciano intravedere segni più rudi. In questo gioco di colori linee e forme sembrano emergere primitive figure antropomorfe, talvolta ancestrali graffiti. Queste opere continuano un originale ricerca nell'affascinante dimensione dell'informale.