Testo critico
di Marco Cagnolati, 2021
L’arte sarà sempre incessante ricerca della perfezione formale legata alla capacità di comprendere il tempo in cui stiamo vivendo. La vita dell’artista oggi è questione di intelligenza creativa e carattere. Chi non possiede almeno una di queste caratteristiche non è Artista, perché non possiede la caratterizzazione in grado di raccontare il presente. Nell’arte occorre avere del concetto e uno stile unico, inconfondibile capace di far individuare una vostra opera inedita in mezzo ad altre mille. Un esempio di Artista è Marino Iotti.
Per lui l’arte è materia, tecnica, mezzi, ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate, somma di esperienze nuove e contenuto nella forma, perciò oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla. Marino indica un contenuto futuribile, cioè esprime e rende visibile il bisogno di andare oltre ciò che si vede. La composizione di un quadro di Iotti è la disposizione che lui dà alla materia sensibile e intelligibile per un fine estetico. Nel linguaggio di Marino Iotti, ricco di gamme cromatiche, è presente il ritmo, soprattutto nella ricomposizione fisica della materia frantumata che si abbina alla realtà plastica della dimensione informale. Nelle geometrie espressive ricche di eleganti tonalità e spiragli di luce, vi sono esempi di costruzione dello spazio. Tra stratificazioni, stesure di colore, ritmi musicali, accordi cromatici e profonda distensione della pittura, emergono anche figure antropomorfe di primitiva evocazione che lasciano intravedere segni più rudi come le incisioni eseguite gestualmente quando ancora il colore steso è fresco e i graffi che scalfiscono la superficie asciutta.
Nel dialogo tra valori luminosi contrastanti, Iotti compone scansando la centralità della forma, inserendo la gestualità del segno nell’orchestrazione delle stratificazioni e delle risonanze luminose. Nella ricerca di una soluzione compositiva, Marino Iotti crea passaggi complessi dove l’elaborata combinazione di assemblaggi con l’inserimento di pezzi di legno e armonici incastri, porta alla creazione di liriche e luminose vibrazioni materiche.
Qui l’artista segue il suo istinto, autonomo ed emerge sul piano gestuale, materico e segnico. Rosso, ocra, viola e blu danzano con i neutri in limpidi accostamenti cromatici e interagiscono con le incursioni delle forme lineari. La sua storia estetica e poetica è caratterizzata da slanci di sottile e vitale equilibrio verso l’arte aniconica, quella dove l’artista si trova sempre altrove. Marino ha una sua originalità intrinseca e un codice linguistico proprio che tende alla rigorosa essenziale eleganza delle forme e trova perciò una sua collocazione e legittimazione nell’arte contemporaneanea. Iotti va oltre la forma improvvisando sull’onda delle emozioni con una spontaneità singolare, senza prospettiva tridimensionale né geometria matematica, lasciando che colori e materiali divengano i protagonisti sulla tela. La sua arte consiste nel rappresentare ciò che non esiste, non è quel che sembra, bensì l’effetto che ha su di noi. La “linea orizzontale” che compare in diversi suoi quadri è una definizione controllata dell’immagine, contribuisce al bilanciamento strutturale della composizione ed evoca nella sintassi pittorica, un vago paesaggio, cioè l’immagine di un luogo riconoscibile nella sua morfologia, è la percezione emotiva di un soggetto conosciuto.
I movimenti che il pittore compie sulla tela liberano energie interiori, tuttavia l’esigenza del Iotti di avere “l’aesthetically correct” nelle sue opere lo spinge al controllo dell’operazione artistica e trasmette un senso di calcolata progettualità.
Mani e menti maestre che muovono con armonica risolutezza i nuovi orizzonti dell’Arte.
di Marco Cagnolati, 2021
L’arte sarà sempre incessante ricerca della perfezione formale legata alla capacità di comprendere il tempo in cui stiamo vivendo. La vita dell’artista oggi è questione di intelligenza creativa e carattere. Chi non possiede almeno una di queste caratteristiche non è Artista, perché non possiede la caratterizzazione in grado di raccontare il presente. Nell’arte occorre avere del concetto e uno stile unico, inconfondibile capace di far individuare una vostra opera inedita in mezzo ad altre mille. Un esempio di Artista è Marino Iotti.
Per lui l’arte è materia, tecnica, mezzi, ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate, somma di esperienze nuove e contenuto nella forma, perciò oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla. Marino indica un contenuto futuribile, cioè esprime e rende visibile il bisogno di andare oltre ciò che si vede. La composizione di un quadro di Iotti è la disposizione che lui dà alla materia sensibile e intelligibile per un fine estetico. Nel linguaggio di Marino Iotti, ricco di gamme cromatiche, è presente il ritmo, soprattutto nella ricomposizione fisica della materia frantumata che si abbina alla realtà plastica della dimensione informale. Nelle geometrie espressive ricche di eleganti tonalità e spiragli di luce, vi sono esempi di costruzione dello spazio. Tra stratificazioni, stesure di colore, ritmi musicali, accordi cromatici e profonda distensione della pittura, emergono anche figure antropomorfe di primitiva evocazione che lasciano intravedere segni più rudi come le incisioni eseguite gestualmente quando ancora il colore steso è fresco e i graffi che scalfiscono la superficie asciutta.
Nel dialogo tra valori luminosi contrastanti, Iotti compone scansando la centralità della forma, inserendo la gestualità del segno nell’orchestrazione delle stratificazioni e delle risonanze luminose. Nella ricerca di una soluzione compositiva, Marino Iotti crea passaggi complessi dove l’elaborata combinazione di assemblaggi con l’inserimento di pezzi di legno e armonici incastri, porta alla creazione di liriche e luminose vibrazioni materiche.
Qui l’artista segue il suo istinto, autonomo ed emerge sul piano gestuale, materico e segnico. Rosso, ocra, viola e blu danzano con i neutri in limpidi accostamenti cromatici e interagiscono con le incursioni delle forme lineari. La sua storia estetica e poetica è caratterizzata da slanci di sottile e vitale equilibrio verso l’arte aniconica, quella dove l’artista si trova sempre altrove. Marino ha una sua originalità intrinseca e un codice linguistico proprio che tende alla rigorosa essenziale eleganza delle forme e trova perciò una sua collocazione e legittimazione nell’arte contemporaneanea. Iotti va oltre la forma improvvisando sull’onda delle emozioni con una spontaneità singolare, senza prospettiva tridimensionale né geometria matematica, lasciando che colori e materiali divengano i protagonisti sulla tela. La sua arte consiste nel rappresentare ciò che non esiste, non è quel che sembra, bensì l’effetto che ha su di noi. La “linea orizzontale” che compare in diversi suoi quadri è una definizione controllata dell’immagine, contribuisce al bilanciamento strutturale della composizione ed evoca nella sintassi pittorica, un vago paesaggio, cioè l’immagine di un luogo riconoscibile nella sua morfologia, è la percezione emotiva di un soggetto conosciuto.
I movimenti che il pittore compie sulla tela liberano energie interiori, tuttavia l’esigenza del Iotti di avere “l’aesthetically correct” nelle sue opere lo spinge al controllo dell’operazione artistica e trasmette un senso di calcolata progettualità.
Mani e menti maestre che muovono con armonica risolutezza i nuovi orizzonti dell’Arte.